Serenata indiana – E. Montale

E’ pur nostro il disfarsi delle sere.

E per noi è la stria che dal mare

sale al parco e ferisce gli aloè.

Puoi condurmi per mano, se tu fingi

di crederti con me, se ho la follia

di seguirti lontano e ciò che stringi,

ciò che dici, m’appare in tuo potere.

Fosse tua vita quella che mi tiene

sulle soglie – e potrei prestarti un volto,

vaneggiarti figura. Ma non è,

non è così. Il polipo che insinua

tentacoli d’inchiostro tra gli scogli

può servirsi di te. Tu gli appartieni

e non lo sai. Sei lui, ti credi te.

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